EPISTASSI
(SANGUINAMENTO NASALE)
DEFINIZIONE
L'epistassi, comunemente nota come sanguinamento nasale, è un evento clinico che si verifica quando il sangue fuoriesce dalle cavità nasali, generalmente a causa della rottura di piccoli vasi sanguigni presenti nella mucosa nasale.
Questo disturbo può variare considerevolmente in termini di gravità: nella maggior parte dei casi, l’epistassi è lieve e si risolve autonomamente, ma in alcuni casi, soprattutto se non trattata correttamente, può evolvere in una condizione più grave che richiede intervento medico immediato.
L'epistassi è una delle emergenze più comuni in otorinolaringoiatria, ma la sua gestione dipende dalla tipologia e dalla causa sottostante.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
L'epistassi viene generalmente suddivisa in due tipologie principali, che riflettono la diversa localizzazione del sanguinamento e le relative implicazioni cliniche:
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Epistassi anteriore
È la forma più comune e rappresenta circa il 90% dei casi. Il sanguinamento origina dalla parte anteriore della cavità nasale, dove si trova la zona di Kiesselbach, una rete di vasi sanguigni che si trovano sotto la mucosa nasale. Questa forma di epistassi è generalmente meno grave, facilmente trattabile e spesso si risolve con manovre di compressione manuale o l’utilizzo di spray vasocostrittori. Tuttavia, se non trattata, può diventare problematica, soprattutto nei bambini o negli anziani.
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Epistassi posteriore
Meno comune ma più grave, origina dalla parte posteriore del naso, dove i vasi sanguigni sono più grandi e meno accessibili. Questo tipo di epistassi è solitamente più difficile da fermare e spesso è associato a condizioni mediche sistemiche come l'ipertensione, la coagulopatia, o malformazioni vascolari. Il sanguinamento posteriore può anche essere legato a traumi più significativi, e la sua gestione può richiedere interventi più invasivi, come il tamponamento nasale o la cauterizzazione. Nei casi più gravi, è necessario un ricovero ospedaliero e un monitoraggio continuo.
Le cause scatenanti dell'epistassi possono essere locali, come nel caso di traumi o infezioni, o sistemiche, come l’uso di farmaci anticoagulanti, l’ipertensione o disturbi della coagulazione.
L'epistassi può verificarsi in modo isolato o essere parte di una condizione cronica che richiede una gestione a lungo termine.
Alcuni fattori, come la secchezza dell'aria, particolarmente nei mesi invernali, possono anche predisporsi a episodi di epistassi, in quanto seccano la mucosa nasale e la rendono più fragile e suscettibile a danni.
L'approccio terapeutico dipende dalla tipologia di epistassi e dalla gravità del caso.
Mentre l'epistassi anteriore può essere trattata con tecniche semplici e misure ambulatoriali, l'epistassi posteriore richiede un trattamento più avanzato, talvolta chirurgico, e un’attenta valutazione da parte di specialisti otorinolaringoiatri.
In generale, l'epistassi non è pericolosa per la vita, ma se non gestita correttamente, può causare complicazioni, come l'anemia o lo shock ipovolemico, soprattutto in pazienti anziani o con patologie concomitanti.
ETIOLOGIA (CAUSE)
Le cause dell'epistassi sono molteplici e vanno da fattori locali, come traumi o infezioni, a condizioni sistemiche che influenzano la coagulazione del sangue o la funzionalità dei vasi sanguigni.
Una corretta valutazione dell'anamnesi e dei fattori di rischio è fondamentale per identificare la causa sottostante e determinare il trattamento più appropriato.
Le cause principali possono essere suddivise in due categorie: locali e sistemiche.
Cause Locali
Le cause locali sono quelle che agiscono direttamente sulla cavità nasale e sulle strutture circostanti. Queste includono:
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Trauma diretto
Il trauma nasale è una delle cause più comuni di epistassi, soprattutto nei bambini e negli adulti con abitudini come la digitonasalizzazione (grattarsi o infilarsi il dito nel naso). Gli incidenti, le cadute o anche l’esposizione a urti accidentali (come colpi alla testa o al naso) possono causare la rottura dei piccoli vasi sanguigni della mucosa nasale, dando luogo a sanguinamento.
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Secchezza della mucosa nasale
Le condizioni ambientali, come l'esposizione a temperature fredde, aria secca o uso prolungato di riscaldamento, possono danneggiare la mucosa nasale, provocando secchezza e irritazione. La mucosa nasale secca è più fragile e vulnerabile a lesioni, causando sanguinamenti. Questa causa è particolarmente frequente in inverno o in ambienti con bassa umidità.
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Infezioni locali
Le infezioni nasali, come la rinosinusite (infiammazione dei seni paranasali) o la rinite (infiammazione della mucosa nasale), possono irritare e infiammare i vasi sanguigni, predisponendo al sanguinamento. In particolare, nelle infezioni virali o batteriche, la mucosa nasale diventa più vulnerabile e il sanguinamento può verificarsi in seguito a tosse o starnuti.
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Corpi estranei
La presenza di corpi estranei nel naso (più frequente nei bambini) può causare danni diretti ai vasi sanguigni o favorire infezioni locali che portano a sanguinamenti.
Cause Sistemiche
Le cause sistemiche, invece, riguardano fattori che influenzano il sistema vascolare o la capacità del sangue di coagulare. Tra queste:
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Ipertensione arteriosa
L’ipertensione è una delle principali cause sistemiche di epistassi, poiché la pressione alta può esercitare una sollecitazione eccessiva sui vasi sanguigni del naso, aumentando il rischio di rottura dei vasi, soprattutto nella zona anteriore del setto nasale.
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Disturbi della coagulazione
Patologie ematologiche come l'emofilia, la trombocitopatia (difetti nelle piastrine) o altre coagulopatie (compromissione della capacità di coagulare del sangue) possono predisporre a epistassi persistenti e difficili da controllare. I pazienti con questi disturbi possono manifestare sanguinamenti nasali ricorrenti, anche in assenza di traumi significativi.
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Farmaci anticoagulanti o antiaggregant
L'uso di farmaci che influenzano la coagulazione del sangue, come gli anticoagulanti (ad esempio warfarin, rivaroxaban) o gli antiaggreganti (ad esempio aspirina), aumenta il rischio di sanguinamento. Questi farmaci alterano la normale funzione di coagulazione del sangue, facilitando l'insorgenza di emorragie, anche in assenza di cause traumatiche.
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Malattie epatiche
Le malattie del fegato, in particolare la cirrosi, possono compromettere la produzione di fattori della coagulazione e predisporre a epistassi. La compromissione epatica altera il metabolismo dei fattori di coagulazione, aumentando il rischio di sanguinamenti nasali e di altre emorragie.
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Malattie vascolari ereditarie
La teleangectasia emorragica ereditaria, conosciuta anche come sindrome di Osler-Weber-Rendu, è una condizione genetica che causa la formazione di vasi sanguigni anomali e fragili, che si rompono facilmente e causano sanguinamenti. Le persone affette da questa condizione possono presentare epistassi ricorrenti, che sono una delle manifestazioni più comuni.
Altre Cause Sistemiche

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Malformazioni vascolari
Oltre alla sindrome di Osler-Weber-Rendu, altre malformazioni vascolari possono contribuire all’insorgenza di epistassi. Queste anomalie nei vasi sanguigni aumentano la suscettibilità al sanguinamento, in particolare in presenza di traumi o di aumentato flusso sanguigno.
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Abuso di droghe nasali
L'uso di farmaci nasali vasocostrittori o di droghe inalate può danneggiare la mucosa nasale, creando una condizione favorevole per il sanguinamento.
ETIOPATOGENESI - FISIOPATOLOGIA:
L'epistassi è il risultato del danneggiamento o della rottura di vasi sanguigni situati nella mucosa nasale.
La fisiopatologia dell'epistassi può variare in base alla localizzazione e alla gravità del sanguinamento, distinguendo tra epistassi anteriore e posteriore, ciascuna con caratteristiche fisiopatologiche specifiche.
È essenziale comprendere i meccanismi alla base della rottura dei vasi sanguigni nasali per determinare correttamente la causa del sanguinamento e intervenire in modo appropriato.
1. Epistassi Anteriore
L'epistassi anteriore è la forma più comune di sanguinamento nasale e origina generalmente dalla zona di Kiesselbach, una rete di vasi sanguigni che si trova nella parte anteriore del setto nasale. Questa zona è particolarmente vulnerabile a lesioni, poiché i vasi sono relativamente sottili e facilmente danneggiabili.
La causa principale dell'epistassi anteriore è il trauma diretto, che può derivare da una lesione accidentale (come un colpo al naso) o da abitudini come la digitonasalizzazione (grattarsi il naso con il dito). Inoltre, la secchezza dell'aria, che tende a verificarsi in ambienti freddi o secchi, contribuisce significativamente al danneggiamento dei vasi sanguigni nasali.
L’esposizione prolungata a temperature basse o l’uso eccessivo di riscaldamento ambientale può portare alla disidratazione della mucosa nasale, aumentando la sua fragilità e predisponendola a rotture dei vasi.
Anche le infezioni locali, come le riniti o le sinusiti, possono indebolire i vasi sanguigni nasali, rendendo più facile la loro rottura. L’infiammazione che accompagna queste infezioni aumenta il flusso sanguigno verso la zona nasale e contribuisce al danneggiamento dei vasi capillari.
2. Epistassi Posteriore
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L'epistassi posteriore è meno comune ma più grave, originando da vasi sanguigni più profondi e maggiormente vascolarizzati, situati nella parte posteriore della cavità nasale. Questi vasi sono più difficili da raggiungere durante le manovre di trattamento standard, e il sanguinamento che ne deriva è più difficile da controllare.
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La causa principale di epistassi posteriore è generalmente legata a fattori sistemici, come l’aterosclerosi, che determina un indurimento e indebolimento dei vasi sanguigni, o disturbi della coagulazione del sangue, che compromettono la capacità del corpo di fermare il sanguinamento.
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Condizioni patologiche come le coagulopatie (es. emofilia o trombocitopatia) o l'uso di farmaci anticoagulanti (come il warfarin o i nuovi anticoagulanti orali) aumentano il rischio di sanguinamento nasale e possono causare episodi di epistassi posteriore persistente.
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Anche l’ipertensione arteriosa può essere un fattore di rischio significativo per l’epistassi posteriore. L’aumento della pressione sanguigna esercita uno stress maggiore sui vasi sanguigni nasali, specialmente su quelli situati nella parte posteriore del naso, dove la resistenza vascolare è più alta.
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Questo può portare alla rottura dei vasi sanguigni e a un sanguinamento più abbondante, che può essere difficile da controllare senza interventi più invasivi.
3. Ruolo del Sistema di Coagulazione
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Un aspetto cruciale nella fisiopatologia dell'epistassi, in particolare per quanto riguarda l'epistassi posteriore, è l'insufficienza del sistema di coagulazione. Normalmente, la coagulazione del sangue è un meccanismo che permette di fermare i sanguinamenti, formando un coagulo nel punto di lesione.
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Tuttavia, nei pazienti con disturbi della coagulazione, come quelli affetti da emofilia o altre condizioni ematologiche, la formazione del coagulo è compromessa.
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In questi casi, anche un piccolo trauma o una lesione minore ai vasi sanguigni può portare a sanguinamenti persistenti. I farmaci anticoagulanti, che sono comunemente prescritti per la gestione di malattie cardiovascolari o per prevenire la formazione di coaguli, possono aumentare ulteriormente il rischio di epistassi e impedire una rapida risoluzione del sanguinamento.
4. Altri Fattori Contributivi
Oltre alle cause principali, anche altre condizioni patologiche come le malformazioni vascolari (per esempio, la sindrome di Osler-Weber-Rendu) possono predisporre all’epistassi. In queste condizioni, i vasi sanguigni si sviluppano in modo anomalo, con pareti più sottili e fragili, che si rompono facilmente, portando a sanguinamenti ricorrenti.
In sintesi, l’epistassi si verifica principalmente a causa del danneggiamento dei vasi sanguigni che irrora la mucosa nasale. Le cause possono essere locali, come il trauma o la secchezza, o sistemiche, come i disturbi della coagulazione o l'ipertensione. L’insufficienza del sistema di coagulazione gioca un ruolo fondamentale nella persistenza e gravità del sanguinamento, in particolare nelle forme più gravi di epistassi, come quella posteriore.
EPIDEMIOLOGIA: INCIDENZA - PREVALENZA
L’epistassi è un disturbo comune che interessa una vasta parte della popolazione. La sua incidenza varia notevolmente, con stime che oscillano tra il 10% e il 60% nella popolazione generale.
Sebbene spesso si tratti di episodi sporadici e autolimitanti, l’epistassi può rappresentare una sfida significativa in contesti clinici, soprattutto quando è grave o ricorrente.
Incidenza e Prevalenza
L’epistassi si verifica frequentemente nei bambini, a causa di comportamenti come la digitonasalizzazione (inserimento delle dita nel naso) o lesioni accidentali. Nella fascia di età pediatrica, le cause traumatiche sono tra le principali, e le condizioni ambientali, come l'aria secca o fredda, possono predisporre ulteriormente al sanguinamento. Si stima che tra il 10% e il 20% dei bambini possa sperimentare almeno un episodio di epistassi durante la loro infanzia, ma generalmente gli episodi sono autolimitanti e non richiedono interventi medici..
Nella popolazione adulta, l’incidenza aumenta progressivamente con l’età. Negli adulti di età avanzata, l’epistassi diventa più comune, in parte a causa dei cambiamenti fisiologici associati all'invecchiamento, come la riduzione dell'umidità delle mucose nasali e l'indebolimento dei vasi sanguigni. Inoltre, negli anziani, le comorbidità come l'ipertensione arteriosa, le malattie cardiovascolari o il trattamento con farmaci anticoagulanti o antiaggreganti aumentano il rischio di sanguinamenti nasali.
Le stime indicano che l’epistassi anteriore rappresenta circa il 90% di tutti i casi, ed è generalmente più facile da trattare e meno grave. Questo tipo di epistassi coinvolge principalmente i vasi sanguigni superficiali situati nella parte anteriore del naso, come la zona di Kiesselbach, che è più vulnerabile a lesioni a causa di fattori locali come traumi, secchezza dell'aria e infezioni. Di solito, i sanguinamenti sono contenuti e si fermano facilmente con misure conservative come la compressione nasale o l'uso di vasocostrittori nasali.
L'epistassi posteriore, che coinvolge i vasi sanguigni situati più profondamente nel naso, rappresenta una minoranza dei casi ma è significativamente più grave. Questo tipo di epistassi è più difficile da gestire, poiché il sanguinamento può essere abbondante e di lunga durata.
È spesso associato a condizioni sistemiche come l’ipertensione, le coagulopatie, o l'uso di farmaci che alterano la coagulazione. Inoltre, è più frequente nei pazienti anziani e in quelli con comorbidità cardiovascolari o malformazioni vascolari ereditarie. Il trattamento dell'epistassi posteriore può richiedere misure più invasive, come il tamponamento nasale, la cauterizzazione o, nei casi più gravi, l'intervento chirurgico.
Fattori di Rischio e Popolazioni a Rischio
I fattori di rischio per l’epistassi comprendono:
  • Traumi nasali: Colpi al naso o lesioni accidentali sono una causa comune, soprattutto nei bambini.
  • Ipertensione arteriosa: L’aumento della pressione sanguigna, in particolare nei pazienti anziani, è un fattore significativo che contribuisce alla rottura dei vasi sanguigni nasali, in particolare nella parte posteriore.
  • Uso di farmaci anticoagulanti: I farmaci che alterano la coagulazione sanguigna, come gli anticoagulanti orali (es. warfarin, rivaroxaban) e gli antiaggreganti (es. aspirina), aumentano il rischio di sanguinamenti nasali persistenti.
  • Malformazioni vascolari: Le malformazioni vascolari, come la sindrome di Osler-Weber-Rendu (teleangectasia emorragica ereditaria), possono causare epistassi cronica ricorrente.
  • Infezioni e irritazioni ambientali: Rinite, sinusite o ambienti secchi possono aumentare la vulnerabilità della mucosa nasale.
L'epistassi è quindi una condizione comune con una prevalenza maggiore nella popolazione pediatrica e geriatrica. La gestione varia in base alla causa, all'intensità e alla localizzazione del sanguinamento, con l'epistassi anteriore che è generalmente benigna e l'epistassi posteriore che può richiedere trattamenti più complessi.
ASPETTI CLINICI
L'epistassi, o sanguinamento nasale, si manifesta in vari modi, a seconda della sua localizzazione (anteriore o posteriore) e della gravità.
Sebbene il segno principale sia la fuoriuscita di sangue dalle narici, i pazienti possono sperimentare una serie di sintomi associati che dipendono dalla tipologia di sanguinamento, dalle cause sottostanti e dalla quantità di sangue perso.
Questi sintomi possono essere visibili o percepiti come una sensazione di sangue che scorre nella parte posteriore della gola, causando disagio significativo.
Manifestazioni del Sanguinamento Nasale
Il sanguinamento può verificarsi in modo diverso, a seconda che provenga dalla parte anteriore o posteriore del naso:
Sanguinamento anteriore
È il tipo più comune e di solito è meno grave. Si manifesta con la fuoriuscita di sangue da una sola narice, che può essere facilmente visibile. Questo tipo di epistassi è spesso causato da fattori locali come traumi, secchezza nasale o infezioni. Il sanguinamento tende a essere limitato e, in molti casi, si arresta autonomamente con il tempo o con manovre semplici come la compressione nasale.
Sanguinamento posteriore
Questo tipo di epistassi è più grave e può essere difficile da gestire senza interventi specialistici. Il sangue può fuoriuscire da entrambe le narici o scorrere verso la parte posteriore della gola, causando una sensazione di sanguinamento nella faringe. Questo tipo di epistassi è spesso associato a comorbidità sistemiche, come ipertensione, disturbi della coagulazione o aterosclerosi. Il sanguinamento posteriore può essere abbondante, e la perdita di sangue può essere continua o intermittente.
Sintomi Accompagnatori
Il sanguinamento nasale può essere accompagnato da vari sintomi, che variano in base alla gravità dell'episodio e alla causa sottostante:
Sensazione di sangue che scorre verso la parte posteriore della gola
In caso di epistassi posteriore, il sangue non fuoriesce dalle narici, ma scorre lungo la faringe, provocando una sensazione di deglutizione del sangue. Questo può portare a nausea e disagio gastrico se il sangue viene inghiottito, e può anche risultare in vomito sanguinolento.
Dolore e congestione nasale
Il sanguinamento può essere accompagnato da sensazione di congestione, che potrebbe essere dovuta a un accumulo di sangue nella cavità nasale, o da dolore locale, soprattutto se il sanguinamento è dovuto a un trauma o a un'infezione.
Vertigini e debolezza
Nei casi di sanguinamento significativo o prolungato, la perdita di sangue può portare a sintomi di ipovolemia, come vertigini, debolezza e, in casi gravi, shock emorragico. Questi sintomi richiedono un intervento medico urgente.
Cambiamento nel colore del sangue
Il sangue proveniente dalla parte anteriore del naso tende a essere rosso vivo, mentre il sangue che proviene dalla parte posteriore del naso, che attraversa la faringe, potrebbe essere di colore più scuro, a causa della coagulazione parziale.
Fattori che Influenzano la Manifestazione
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Tempo di durata e intensità del sanguinamento
Un episodio di epistassi anteriore tende a durare per pochi minuti e a fermarsi spontaneamente, mentre un sanguinamento posteriore può persistere più a lungo e richiedere interventi terapeutici.
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Comorbidità
Nei pazienti con patologie come l'ipertensione o disturbi della coagulazione, l'epistassi può essere più frequente e grave. Nei soggetti anziani, la perdita di elasticità dei vasi sanguigni aumenta la probabilità di rottura dei vasi nasali.
Possibili Complicanze

Emorragia massiva e shock ipovolemico
Un sanguinamento nasale abbondante, soprattutto nei casi di epistassi posteriore, può portare a un’immediata perdita di sangue, con potenziale rischio di shock. I sintomi includono pallore, tachicardia, ipotensione, vertigini e confusione.
Asfissia o difficoltà respiratoria
Nei casi di sanguinamento grave, il sangue può ostruire le vie respiratorie, causando difficoltà nella respirazione. È particolarmente preoccupante quando il sangue scorre lungo la parte posteriore della gola, aumentando il rischio di aspirazione.
Infezione secondaria
L'uso di tamponi nasali o altre manovre terapeutiche può portare a infezioni secondarie, come la sinusite o l'infezione delle vie respiratorie superiori.
In generale, la manifestazione clinica dell'epistassi è influenzata dalla gravità e dalla causa sottostante. Mentre l'epistassi anteriore è meno grave e spesso autolimitante, l'epistassi posteriore richiede una gestione più attenta, poiché è più difficile da trattare e presenta un rischio maggiore di complicanze.
SINTOMI PIÙ FREQUENTI
L’epistassi, pur essendo una condizione comune, può variare notevolmente nei suoi sintomi in base alla causa, alla gravità e alla localizzazione del sanguinamento.
Sebbene alcuni sintomi siano universali, come il sanguinamento nasale, altre manifestazioni cliniche possono essere indicative della tipologia di epistassi (anteriore o posteriore) e dei fattori sottostanti che contribuiscono alla sua insorgenza.
I sintomi più frequenti dell'epistassi includono:
Sanguinamento Nasale, di solito unilaterale
Il sanguinamento nasale è il segno principale dell'epistassi, ed è solitamente visibile. Nella maggior parte dei casi, l’epistassi è unilaterale, ossia il sanguinamento proviene da una sola narice.
Questa manifestazione è tipica dell'epistassi anteriore, che è la forma più comune di sanguinamento nasale e solitamente meno grave. L’origine unilaterale è dovuta alla localizzazione del sanguinamento nella zona di Kiesselbach, una rete vascolare superficiale che irrora la parte anteriore del setto nasale. Il sanguinamento inizia spesso in modo improvviso, senza una causa apparente, ed è di solito di modesta entità, facilmente trattabile con manovre di compressione o vasocostrittori nasali.
In alcuni casi, tuttavia, il sanguinamento potrebbe essere intermittente o più persistente, richiedendo trattamenti aggiuntivi, come la cauterizzazione o il tamponamento nasale. Nei casi di epistassi posteriore, il sanguinamento potrebbe iniziare da entrambe le narici, ma è più probabile che scorra lungo la parte posteriore della gola, rendendo la sua identificazione più difficile senza un esame approfondito.
Sensazione di Ostruzione Nasale o Congestione
Una delle manifestazioni comuni dell'epistassi, in particolare quando il sanguinamento proviene dalla parte anteriore del naso, è la sensazione di ostruzione o congestione nasale.
Questo accade perché il flusso di sangue interferisce con il normale passaggio dell'aria attraverso le cavità nasali. Il sangue accumulato può ostruire le vie respiratorie nasali, causando una sensazione di blocco o difficoltà nella respirazione. Questa ostruzione nasale è particolarmente fastidiosa, poiché impedisce la normale respirazione, soprattutto durante il sonno, e può portare a un bisogno frequente di respirare attraverso la bocca.
La congestione nasale si verifica anche a seguito di un’infiammazione della mucosa, che può essere dovuta a traumi, infezioni o esposizione a fattori ambientali, come l’aria secca. La secchezza della mucosa nasale è una causa comune di epistassi, in quanto rende la mucosa più fragile e suscettibile a lesioni, in particolare nei mesi invernali o in ambienti con aria condizionata.
Presenza di Sangue Visibile nel Muco Nasale o nella Saliva
Un altro sintomo frequente è la presenza di sangue nel muco nasale o nella saliva, soprattutto nei casi di epistassi anteriore. Quando il sanguinamento è lieve o intermittente, il sangue può mischiarsi con il muco, rendendosi visibile quando il paziente soffia il naso o espira. In alcuni casi, il sangue può essere visibile anche nella saliva, se il sangue viene aspirato o deglutito verso la parte posteriore della gola. Questo è particolarmente comune nei casi di epistassi posteriore, dove il sangue scorre nella faringe e può essere inghiottito o espulso dalla bocca.
La presenza di sangue nel muco o nella saliva può essere preoccupante per il paziente, ma spesso non è indicativa di una condizione grave. Tuttavia, la persistenza del sanguinamento o l'aggravarsi dei sintomi richiede una valutazione medica, soprattutto se il sangue è abbondante o difficilmente controllabile.
Cefalea o Dolore Facciale
In alcuni casi, il sanguinamento nasale può essere accompagnato da cefalea (mal di testa) o dolore facciale. Questi sintomi sono generalmente associati all’ipertensione o all’irritazione della mucosa nasale. L’aumento della pressione sanguigna, che può essere una causa sottostante di epistassi, può causare un mal di testa che si manifesta insieme al sanguinamento. In casi più gravi, come nel caso di epistassi posteriore o persistente, la cefalea può essere più intensa e può essere correlata a un aumento della pressione intracranica o a una significativa perdita di sangue.
Il dolore facciale può derivare dalla congestione nasale o dall'infiammazione della mucosa che accompagna l'epistassi. L'infiammazione dei seni paranasali, che può essere causata da infezioni o da esposizione a agenti irritanti, può anche contribuire al dolore facciale.
Sintomi Associati in Caso di Epistassi Grave
Nei casi di epistassi più gravi, che includono epistassi posteriore o sanguinamenti persistenti, i sintomi possono includere:
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Vertigini e debolezza
Quando il sanguinamento è abbondante o prolungato, la perdita di sangue può causare ipovolemia, con conseguente vertigini, debolezza o confusione.
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Nausea e vomito sanguinolento
In caso di sanguinamento posteriore, il sangue che scorre nella parte posteriore della gola può essere deglutito, causando nausea e talvolta vomito sanguinolento.
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Difficoltà respiratorie
Un sanguinamento significativo, che ostruisce le vie nasali o fluisce nella faringe, può compromettere la respirazione, portando a sensazioni di asfissia o difficoltà respiratorie.
SINTOMI MENO FREQUENTI
Mentre la maggior parte dei casi di epistassi si presenta con sintomi comuni e ben riconoscibili, esistono anche manifestazioni meno frequenti che possono indicare situazioni più complesse o gravi.
Questi sintomi meno comuni sono particolarmente rilevanti nei casi in cui il sanguinamento nasale è ricorrente, abbondante o persistente, o quando è associato a condizioni sistemiche preesistenti.
L’identificazione di questi segni è cruciale per la gestione tempestiva e adeguata del paziente. Ecco una panoramica approfondita dei sintomi meno frequenti legati all'epistassi:
1. Sanguinamento Nasale Ricorrente Senza Cause Evidenti
In alcuni pazienti, l’epistassi può verificarsi in modo ricorrente, senza una causa evidente. Questi episodi di sanguinamento ripetuto, che non sono legati a traumi, infezioni locali o fattori ambientali, possono essere indicativi di un problema sistemico o sottostante. Le cause comuni di epistassi ricorrente includono:
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Disturbi della coagulazione
Patologie ematologiche come l’emofilia, la trombocitopatia o altre coagulopatie possono compromettere la capacità del corpo di fermare il sanguinamento, causando episodi ricorrenti di epistassi.
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Malformazioni vascolari
Condizioni come la sindrome di Osler-Weber-Rendu (teleangectasia emorragica ereditaria) possono causare la formazione di vasi sanguigni anomali e fragili, che si rompono facilmente, portando a sanguinamenti ricorrenti, soprattutto nasali.
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Uso di farmaci anticoagulanti
Nei pazienti che assumono farmaci anticoagulanti o antiaggreganti, come il warfarin o l'aspirina, l’epistassi può diventare ricorrente, poiché questi farmaci impediscono al sangue di coagulare correttamente.
Il sanguinamento ricorrente senza una causa apparente deve essere indagato con un'attenta valutazione dell’anamnesi del paziente, test di laboratorio per escludere disordini coagulativi e una valutazione clinica per identificare eventuali malformazioni vascolari.
2. Nausea, Dovuta alla Deglutizione del Sangue

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Un sintomo meno comune ma rilevante in caso di epistassi posteriore è la nausea, che può essere causata dalla deglutizione del sangue che scorre dalla cavità nasale verso la parte posteriore della gola. Quando il sangue non fuoriesce dalla narice, ma fluisce lungo il rinofaringe, il paziente può ingerirlo involontariamente.
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La deglutizione di sangue può irritare lo stomaco, causando nausea, e in alcuni casi può portare a vomito sanguinolento. Questo è più comune nei pazienti con epistassi posteriore, dove il sanguinamento è più abbondante e difficile da controllare rispetto all’epistassi anteriore. La nausea può anche essere un segno di un sanguinamento significativo, che sta inducendo un effetto vasovagale o di ipotensione, contribuendo alla sensazione di malessere.
3. Dispnea in Casi Estremi
La dispnea, o difficoltà respiratoria, è un sintomo meno comune ma molto grave, che si verifica nei casi di sanguinamento nasale abbondante o nei pazienti con epistassi posteriore significativa. Quando l’emorragia è abbondante, il sangue può ostruire le vie aeree superiori, interferendo con la respirazione e causando difficoltà nel passaggio dell'aria.
Questo è particolarmente preoccupante nei casi di epistassi posteriore, dove il sangue può scorrere nella faringe, ostruendo parzialmente o completamente la gola. Nei casi estremi, questo tipo di epistassi può essere associato a shock emorragico, una condizione pericolosa in cui il corpo non è in grado di mantenere una perfusione adeguata dei tessuti a causa della perdita eccessiva di sangue.
Il trattamento tempestivo di un episodio di epistassi con difficoltà respiratorie è essenziale, e può richiedere misure urgenti, come il tamponamento nasale, la cauterizzazione, o l'intervento chirurgico. Nei casi di shock emorragico, il trattamento deve includere il ripristino del volume ematico attraverso trasfusioni di sangue o fluidi.
4. Ematomi, Ecchimosi o Sanguinamento dalle Gengive
Nei pazienti con disturbi della coagulazione o quelli che assumono farmaci anticoagulanti, l'epistassi può essere accompagnata da altre manifestazioni di sanguinamento, come ematomi (raccolte di sangue sotto la pelle), ecchimosi (lividi) o sanguinamento dalle gengive. Questi sintomi suggeriscono un'alterazione del processo di coagulazione, che rende difficile fermare il sanguinamento anche a livello di piccole lesioni o traumi minori.
I pazienti che presentano questi segni devono essere monitorati attentamente per identificare la causa sottostante della coagulopatia, che potrebbe essere legata a patologie genetiche (come l’emofilia), acquisite (come le malattie epatiche) o indotte da farmaci. Un approccio diagnostico accurato è essenziale per trattare correttamente la causa e ridurre il rischio di emorragie più gravi.
Sintomi Associati a Complicazioni Gravi
Shock emorragico
Nei casi di sanguinamento grave e persistente, il paziente può andare incontro a shock, con segni di ipotensione, tachicardia, pallore e confusione.
Perforazione del setto nasale
L’utilizzo improprio di manovre terapeutiche, come la cauterizzazione, può portare alla perforazione del setto nasale, che è una complicanza rara ma seria.
SEGNI OBIETTIVI DELLA MALATTIA
Quando si sospetta un episodio di epistassi, la valutazione obiettiva è fondamentale per determinare la gravità e l'origine del sanguinamento, nonché per indirizzare il trattamento.
Esistono diversi segni obiettivi che possono aiutare a identificare l'intensità dell'emorragia e a distinguere tra le diverse tipologie di epistassi (anteriore e posteriore).
La valutazione dei segni vitali e di altri sintomi associati è cruciale per comprendere il rischio di complicazioni come l'ipovolemia o lo shock emorragico.
Sanguinamento Visibile
Il primo segno obiettivo dell'epistassi è il sanguinamento stesso, che può essere osservato direttamente durante l'esame fisico. Il sanguinamento nasale può originare da diverse aree del naso:
Epistassi anteriore
È la forma più comune e si manifesta con il sanguinamento dalla parte anteriore del setto nasale, nella zona di Kiesselbach, dove la rete vascolare è più superficiale e vulnerabile. Questo tipo di sanguinamento è di solito unilaterale, ossia coinvolge una sola narice, ed è spesso associato a fattori locali come traumi, secchezza dell'aria o infezioni.
Epistassi posteriore
Questo tipo di epistassi è più grave e meno comune. Il sanguinamento proviene da vasi sanguigni più profondi, situati nella parte posteriore della cavità nasale. In questo caso, il sanguinamento può essere bilaterale o scorrere verso la faringe, rendendo difficile l’identificazione del sito di origine. L'epistassi posteriore è solitamente associata a condizioni sistemiche come l'ipertensione o disturbi della coagulazione, e richiede un trattamento più invasivo.
La valutazione diretta della cavità nasale, utilizzando uno specchio nasale o un endoscopio, può aiutare a identificare il punto esatto di sanguinamento. Nel caso di epistassi anteriore, il sanguinamento può essere visibile con una semplice ispezione, mentre nel caso di epistassi posteriore, è possibile che il sanguinamento scorra lungo la parte posteriore della gola, rendendo difficile la diagnosi senza l'ausilio di strumenti diagnostici più avanzati.
Segni Vitali Alterati
I segni vitali sono indicatori cruciali nella valutazione di un episodio di epistassi grave. Quando il sanguinamento è abbondante o prolungato, il corpo può iniziare a manifestare segni di ipovolemia (basso volume di sangue) o shock emorragico. Questi segni includono:
Tachicardia
Aumento della frequenza cardiaca, che è una risposta del corpo alla perdita di sangue. Il cuore tenta di compensare la ridotta capacità di trasporto dell’ossigeno e dei nutrienti ai tessuti accelerando il battito.
Ipotensione
Una riduzione della pressione arteriosa è un segno di insufficiente perfusione dei tessuti, che può essere causato dalla perdita di sangue. L’ipotensione è uno dei segni più preoccupanti, poiché indica un'incapacità del sistema circolatorio di mantenere una pressione sufficiente per garantire l'irrorazione degli organi vitali.
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Pallore
Il pallore della pelle e delle mucose è spesso un segno di ipovolemia, poiché la diminuzione del volume sanguigno riduce il flusso sanguigno ai tessuti periferici. Il pallore è un indicatore precoce di shock emorragico, che può richiedere un intervento immediato.
Questi segni sono indicativi di una condizione grave che richiede una gestione urgente, inclusa la stabilizzazione del volume ematico, l’eventuale trasfusione di sangue e altre manovre per prevenire il collasso circolatorio.
Sintomi Neurologici
In caso di sanguinamento significativo o persistente, i pazienti possono manifestare sintomi neurologici come:
Confusione
La perdita di sangue, soprattutto se abbondante, può ridurre l'apporto di ossigeno e nutrienti al cervello, causando disorientamento o confusione mentale.
Vertigini
La diminuzione del volume ematico può portare a un abbassamento della pressione sanguigna e della perfusione cerebrale, causando vertigini o sensazione di svenimento.
Disorientamento o perdita di coscienza
Nei casi di shock emorragico, quando la perfusione agli organi vitali è compromessa, il paziente può diventare incapace di rispondere agli stimoli o perdere conoscenza. La perdita di coscienza è un segno estremo di un'emergenza medica e richiede un trattamento immediato per evitare danni irreversibili.
Questi sintomi sono particolarmente allarmanti in quanto indicano un coinvolgimento sistemico della condizione e la necessità di un trattamento urgente per ristabilire l'equilibrio emodinamico del paziente.
COMPLICANZE
L'epistassi, pur essendo un disturbo comune e spesso autolimitante, può portare a complicazioni gravi, soprattutto se non trattata adeguatamente o se è particolarmente grave. Le complicazioni dipendono dalla durata, dall'intensità e dalla localizzazione del sanguinamento, nonché dalla risposta fisiologica del paziente alla perdita di sangue. È fondamentale per i medici identificare tempestivamente i segni di complicazioni in modo da intervenire rapidamente e prevenire danni permanenti o gravi.
1. Shock Ipovolemico
Lo shock ipovolemico è una delle complicazioni più gravi dell'epistassi, in particolare nei casi di sanguinamento massivo o persistente. Quando il volume di sangue perso supera una certa soglia, il corpo non è in grado di mantenere una perfusione adeguata degli organi vitali, con conseguente abbassamento della pressione sanguigna, tachicardia, e riduzione del flusso sanguigno ai tessuti. I segni clinici di shock ipovolemico includono:
1
Ipotensione
(pressione arteriosa bassa)
2
Tachicardia
(frequenza cardiaca elevata)
3
Pallore
della pelle e delle mucose
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Confusione
o disorientamento
5
Cianosi
(colorazione bluastro della pelle a causa della mancanza di ossigeno)
Il trattamento tempestivo dello shock ipovolemico include la somministrazione di fluidi endovenosi per ripristinare il volume sanguigno e, in alcuni casi, trasfusioni di sangue. L'identificazione precoce di questa complicazione è cruciale per prevenire danni agli organi vitali e per mantenere la stabilità emodinamica del paziente.
2. Anemia
Il sanguinamento frequente o persistente, soprattutto nei pazienti che hanno episodi ricorrenti di epistassi, può portare a una condizione di anemia. La perdita continua di sangue riduce la quantità di globuli rossi nel corpo, compromettendo il trasporto di ossigeno ai tessuti e causando sintomi come:
Affaticamento e debolezza
Pallore
Respiro affannoso o difficoltà nel fare attività fisica
Vertigini o sensazione di testa leggera
Nei pazienti con anemia, la funzione cardiaca può essere compromessa, poiché il cuore deve lavorare di più per compensare la riduzione di ossigeno nel sangue. Se non trattata, l'anemia può evolvere in una condizione cronica, richiedendo un monitoraggio costante dei livelli di emoglobina e, in alcuni casi, trattamenti come la somministrazione di ferro o, nei casi più gravi, trasfusioni di sangue.
3. Infezioni
Le infezioni sono un'altra complicazione che può derivare dall'epistassi, specialmente nei casi in cui è necessario un trattamento invasivo come il tamponamento nasale. Il tamponamento nasale viene utilizzato per fermare il sanguinamento, ma se non gestito correttamente, può creare un ambiente favorevole alla crescita di batteri. Le infezioni più comuni includono:

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Sinusite
L'infiammazione dei seni paranasali può derivare dall'introduzione di batteri durante il trattamento o dall'irritazione cronica della mucosa nasale causata dal sanguinamento. I sintomi della sinusite includono dolore facciale, congestione nasale, secrezioni purulente e febbre.
2
Sindrome da shock tossico (TSS)
Sebbene rara, la sindrome da shock tossico può verificarsi in caso di tamponamento nasale protratto, soprattutto se il materiale utilizzato per il tamponamento non è adeguatamente sterilizzato. La TSS è causata da una tossina prodotta da alcuni batteri e può portare a febbre alta, bassa pressione sanguigna, esantema e insufficienza d'organo.
La prevenzione delle infezioni richiede una gestione attenta del trattamento del tamponamento nasale, la corretta igiene delle vie respiratorie e, se necessario, la somministrazione di antibiotici profilattici.
4. Perforazione del Setto Nasale
La perforazione del setto nasale è una complicanza che può verificarsi a seguito di trattamenti troppo aggressivi o impropri, come la cauterizzazione nasale o il tamponamento nasale non adeguato. La cauterizzazione, che viene utilizzata per fermare il sanguinamento, può causare danni ai tessuti circostanti, se non eseguita correttamente, portando alla perforazione della parete che separa le due narici. La perforazione del setto nasale può causare una serie di problemi, tra cui:
Congestione nasale persistente
Secchezza nasale e sanguinamenti ricorrenti
Rumori respiratori anomali
(ad esempio, suoni di fischio o "sibilo" durante la respirazione)
Dolore o fastidio nasale
Infezioni croniche
dovute alla difficoltà di mantenere l'area nasale umidificata
In casi gravi, la perforazione può richiedere intervento chirurgico per riparare il setto nasale e ripristinare la funzione respiratoria.
DECORSO CLINICO ED EVOLUZIONE
Il decorso clinico ed evolutivo dell'epistassi dipende da vari fattori, tra cui la localizzazione del sanguinamento (anteriore o posteriore), la gravità dell'episodio, le condizioni generali del paziente e la risposta al trattamento.
La gestione iniziale può essere relativamente semplice, ma in alcuni casi può evolvere in una situazione complessa che richiede interventi medici urgenti.
Comprendere l'evoluzione di questa condizione è essenziale per determinare la terapia più appropriata e prevenire complicazioni.
Epistassi Anteriore: Decorso e Trattamento
L'epistassi anteriore, la forma più comune e meno grave di sanguinamento nasale, generalmente ha un decorso benigno. Nella maggior parte dei casi, il sanguinamento si risolve spontaneamente o con manovre di trattamento semplici e non invasive. Queste manovre includono:
1
Compressione nasale
La prima linea di trattamento consiste nell'applicare una pressione sulla parte morbida del naso per almeno 10-15 minuti, durante i quali il medico può anche consigliare al paziente di inclinare leggermente la testa in avanti per evitare l'ingestione del sangue.
2
Vasocostrittori nasali
L'uso di spray vasocostrittori, come l'ossimetazolina, può essere utile per ridurre la congestione nasale e favorire la contrazione dei vasi sanguigni, arrestando il sanguinamento.
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Cauterizzazione chimica
Nei casi in cui il sanguinamento non si arresta con le manovre conservative, la cauterizzazione chimica con nitrato d'argento può essere utilizzata per sigillare i vasi sanguigni danneggiati e prevenire ulteriori episodi di sanguinamento. Questa procedura è generalmente eseguita in ambito ambulatoriale.
Il decorso dell'epistassi anteriore è generalmente favorevole, e la maggior parte dei pazienti risponde bene a questi trattamenti. Tuttavia, se il sanguinamento persiste o se il paziente è esposto a fattori predisponenti come l'uso di anticoagulanti o disturbi della coagulazione, potrebbero essere necessari trattamenti più aggressivi.
Epistassi Posteriore: Decorso e Trattamento
L'epistassi posteriore è meno comune, ma significativamente più grave rispetto a quella anteriore. La sua localizzazione nei vasi più profondi e più difficili da raggiungere rende il trattamento più complesso e richiede una gestione più avanzata. Questo tipo di sanguinamento può comportare una maggiore perdita di sangue e una difficoltà maggiore nel fermare il sanguinamento senza l'ausilio di interventi specialistici. L'evoluzione dell'epistassi posteriore può portare a complicazioni significative, tra cui:
Difficoltà respiratoria
Se il sanguinamento è abbondante e scorre lungo la parte posteriore della gola, può compromettere le vie respiratorie, causando difficoltà respiratoria e, in alcuni casi, asfissia.
Ipovolemia
La perdita continua di sangue può ridurre significativamente il volume circolante, portando a segni di shock emorragico, come tachicardia, ipotensione e confusione.
Il trattamento dell'epistassi posteriore è più impegnativo e generalmente richiede l'ospedalizzazione del paziente. Le opzioni terapeutiche includono:

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Tamponamento nasale avanzato
Questo è uno dei trattamenti principali per fermare il sanguinamento posteriore. Può essere eseguito con tamponi nasali imbibiti di vaselina o con tamponi a palloncino, che gonfiandosi esercitano pressione sui vasi sanguigni danneggiati per fermare l’emorragia.
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Cauterizzazione o interventi chirurgici
Se il sanguinamento non si arresta con il tamponamento, può essere necessaria la cauterizzazione o altre tecniche chirurgiche per fermare l’emorragia. In casi estremi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per sigillare i vasi sanguigni danneggiati.
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Supporto emodinamico
Nei casi di sanguinamento grave o prolungato, è fondamentale monitorare continuamente i segni vitali del paziente e somministrare fluidi intravenosi o trasfusioni di sangue per mantenere il volume circolante e prevenire l’insorgenza di shock emorragico.
Comorbidità e Complicazioni
Nei pazienti con comorbidità, come l'ipertensione arteriosa, le malattie cardiovascolari, o i disturbi della coagulazione, l'epistassi tende ad avere un decorso più complesso. In questi casi, il trattamento deve essere personalizzato per tenere conto delle condizioni sottostanti, e il rischio di sanguinamento può essere aumentato. L'intervento precoce e tempestivo è essenziale per evitare complicazioni gravi, come lo shock emorragico o l'insufficienza multiorgano.
Inoltre, l'uso di farmaci anticoagulanti o antiaggreganti rende più difficile il controllo del sanguinamento, poiché questi farmaci impediscono la normale coagulazione del sangue. I pazienti che assumono questi farmaci richiedono un monitoraggio attento per identificare segni di sanguinamento grave o persistente.
Trattamento Post-episodio e Follow-up
1
Dopo il trattamento iniziale, il decorso dell'epistassi dipende dalla risposta del paziente al trattamento e dalle eventuali cause sottostanti. Se il sanguinamento è stato controllato con tamponamento o cauterizzazione, il paziente sarà monitorato per prevenire recidive. È importante che i pazienti con epistassi ricorrente o persistente seguano un follow-up regolare con un otorinolaringoiatra per identificare eventuali problemi anatomici o vascolari e per gestire le condizioni preesistenti.
2
In caso di epistassi posteriore trattata con tamponamento nasale, il medico può suggerire di monitorare il paziente per segni di infezione, come febbre o secrezioni purulente, che potrebbero derivare dall'introduzione di batteri nel naso. L'uso di antibiotici profilattici è spesso discusso, ma non sempre necessario.
DIAGNOSI CLINICA
La diagnosi di epistassi si basa principalmente su un'attenta anamnesi e su un esame fisico accurato, che comprende una serie di osservazioni cliniche mirate a identificare la causa e la gravità del sanguinamento.
La distinzione tra epistassi anteriore e posteriore è fondamentale, poiché la gestione dei due tipi di sanguinamento differisce sostanzialmente.
Una diagnosi precoce e accurata consente di indirizzare tempestivamente il trattamento, evitando complicanze e garantendo una gestione ottimale del paziente.
1. Anamnesi
L'anamnesi è il primo passo cruciale per la diagnosi dell'epistassi, poiché consente di raccogliere informazioni fondamentali sulla storia clinica del paziente, sulle sue abitudini e sulle condizioni sottostanti. Le domande chiave da porre al paziente includono:
1
Durata e frequenza dell'epistassi
Determinare se il sanguinamento è acuto o ricorrente, e se il paziente ha già avuto episodi simili in passato.
2
Presenza di fattori predisponenti
Domande riguardo a traumi recenti al naso, esposizione a ambienti secchi o freddi, o l'uso di farmaci (come anticoagulanti o vasocostrittori).
3
Storia medica rilevante
È fondamentale indagare su comorbidità come ipertensione, malattie cardiovascolari, malattie epatiche, o disturbi della coagulazione che potrebbero aumentare il rischio di epistassi.
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Presenza di segni sistemici
Sintomi come ecchimosi, sanguinamento dalle gengive, o episodi di sanguinamento anomalo in altre aree del corpo possono essere indicativi di una disfunzione coagulativa o di malformazioni vascolari.
Una storia familiare di malformazioni vascolari, come la sindrome di Osler-Weber-Rendu (teleangectasia emorragica ereditaria), è di particolare rilevanza, poiché i pazienti con questa condizione tendono a presentare epistassi ricorrenti e croniche.
2. Esame Fisico
L’esame fisico è essenziale per determinare la causa dell’epistassi e per localizzare il punto di sanguinamento. Un’ispezione visiva attenta della cavità nasale, insieme ad altre osservazioni cliniche, permette di distinguere tra epistassi anteriore e posteriore e di identificare i segni di eventuali complicanze.
Ispezione Nasale Diretta
Epistassi anteriore
Generalmente, il sanguinamento si verifica dalla parte anteriore del setto nasale, più precisamente nella zona di Kiesselbach, che è una rete di vasi sanguigni superficiali. Questi vasi sono facilmente danneggiabili a causa di traumi, secchezza o infezioni. Durante l’ispezione, si osserva una fuoriuscita di sangue da una sola narice. Spesso, questo tipo di sanguinamento è limitato e si ferma facilmente con manovre di compressione o vasocostrittori nasali.
Epistassi posteriore
Se il sanguinamento proviene da vasi più profondi, come quelli situati nella parte posteriore del naso, il sangue può fluire verso la faringe, e il sito di origine può essere difficile da visualizzare. L’epistassi posteriore è solitamente più grave, può coinvolgere entrambe le narici, e spesso è associata a una maggiore perdita di sangue. L’ispezione diretta della cavità nasale può non essere sufficiente, e potrebbero essere necessari strumenti diagnostici avanzati, come l’endoscopia nasale, per identificare il punto di sanguinamento.
Esame dei Segni Vitali
Durante l’esame fisico, è importante monitorare i segni vitali del paziente, in particolare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. La tachicardia (battito cardiaco accelerato) e l’ipotensione (bassa pressione sanguigna) possono indicare una perdita di sangue significativa, soprattutto nei casi di epistassi grave.
La pallore della pelle o delle mucose è un segno comune di ipovolemia e può essere un indicatore di shock emorragico. La presenza di vertigini, confusione o disorientamento può suggerire una compromissione del flusso sanguigno al cervello, segnalando la necessità di un intervento urgente.
Esame della Faringe
In caso di sospetta epistassi posteriore, è fondamentale esaminare la faringe per individuare tracce di sangue che scorre dalla parte posteriore del naso. Se il sanguinamento è abbondante, il sangue può essere aspirato o deglutito, causando nausea o vomito sanguinolento.
Un’ispezione approfondita della gola aiuta a determinare se il sanguinamento sta scorrendo lungo la faringe, e questo può indirizzare il trattamento verso un intervento più invasivo, come il tamponamento nasale o la cauterizzazione.
3. Strumenti Diagnostici Aggiuntivi
Se l'ispezione fisica non fornisce informazioni sufficienti, o se il sanguinamento è grave e persistente, l'uso di strumenti diagnostici avanzati diventa necessario:
Endoscopia nasale
Un endoscopio nasale flessibile permette di esaminare la cavità nasale in dettaglio e di visualizzare l’origine del sanguinamento, in particolare nei casi di epistassi posteriore. Questo strumento è particolarmente utile per identificare lesioni o anomalie vascolari profonde che non sono visibili con un esame fisico diretto.
TAC (Tomografia Assiale Computerizzata)
In caso di sospetti corpi estranei o lesioni traumatiche del naso o dei seni paranasali, una TAC può aiutare a identificare fratture o altre patologie strutturali che potrebbero contribuire al sanguinamento.
Esami di laboratorio
Se si sospetta una coagulopatia o un'altra condizione sistemica, gli esami di laboratorio come il PT (Tempo di Protrombina), il PTT (Tempo di Tromboplastina Parziale Attivata) e l'INR (International Normalized Ratio) sono fondamentali per valutare la capacità di coagulazione del sangue.
DIAGNOSI LABORATORISTICA
La diagnosi laboratoristica dell'epistassi è fondamentale per valutare la gravità del sanguinamento e identificare eventuali disordini sistemici o alterazioni della coagulazione che potrebbero contribuire alla condizione.
Sebbene l'esame fisico e l'anamnesi siano cruciali, gli esami di laboratorio aiutano a monitorare lo stato ematico del paziente e a stabilire la causa sottostante, in particolare nei casi di sanguinamento grave o ricorrente.
Gli esami principali includono l'emocromo e test di coagulazione come il PT (Tempo di Protrombina), PTT (Tempo di Tromboplastina Parziale Attivata) e INR (International Normalized Ratio), che sono indicati per pazienti che assumono farmaci anticoagulanti o che presentano segni di disturbi ematologici.
1. Emocromo
L’emocromo è uno degli esami di laboratorio più utilizzati per valutare il quadro ematico di un paziente. Esso fornisce informazioni cruciali sul numero di globuli rossi, globuli bianchi, piastrine, e, soprattutto, sull’emoglobina, che è fondamentale per determinare il grado di anemia o ipovolemia. La perdita di sangue continua o abbondante può ridurre i livelli di emoglobina, il che può portare a:
Anemia
I livelli di emoglobina diminuiranno in seguito a perdite significative di sangue, e ciò può causare sintomi come affaticamento, pallore, vertigini, o difficoltà respiratorie.
Controllo della coagulazione
L'emocromo include anche il conteggio delle piastrine, che sono fondamentali per il processo di coagulazione. Un numero basso di piastrine (trombocitopenia) può indicare una predisposizione a sanguinamenti, mentre un conteggio elevato (trombocitosi) può essere associato a risposte infiammatorie o patologie ematologiche.
Il monitoraggio dei parametri ematologici è essenziale in pazienti che hanno subito episodi gravi di epistassi, poiché può aiutare a determinare la necessità di trasfusioni di sangue o di interventi terapeutici per ripristinare il normale volume sanguigno.
2. PT (Tempo di Protrombina), PTT (Tempo di Tromboplastina Parziale Attivata) e INR (International Normalized Ratio)
I test di coagulazione sono essenziali per valutare la capacità del sangue di coagulare correttamente, e sono particolarmente indicati nei pazienti che assumono farmaci anticoagulanti o nei pazienti con sospetti disturbi della coagulazione. Questi test aiutano a identificare eventuali alterazioni nei fattori della coagulazione, che possono portare a sanguinamenti prolungati o difficili da fermare, come nell'epistassi. I principali test di coagulazione includono:
PT (Tempo di Protrombina)
Misura il tempo necessario affinché il sangue inizi a coagulare, fornendo informazioni sull'integrità dei fattori della coagulazione che dipendono dalla vitamina K. Il PT è particolarmente utile per valutare l'efficacia degli anticoagulanti orali come il warfarin, poiché il warfarin agisce inibendo i fattori di coagulazione dipendenti dalla vitamina K.
PTT (Tempo di Tromboplastina Parziale Attivata)
Esamina la coagulazione della parte interna del sangue e fornisce indicazioni sul funzionamento di diversi fattori di coagulazione, in particolare quelli che fanno parte della via intrinseca del sistema di coagulazione. Il PTT è utile per monitorare pazienti che assumono eparina o per identificare disordini ematologici congeniti o acquisiti.
INR (International Normalized Ratio)
È una misura standardizzata che corregge le variazioni nei risultati del PT a seconda dei diversi laboratori. L’INR è utilizzato per monitorare i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali, per garantire che i loro livelli di coagulazione siano in un range terapeutico sicuro. Un INR elevato indica una coagulazione rallentata, aumentando il rischio di sanguinamenti.
I test di coagulazione sono particolarmente cruciali nei pazienti che assumono farmaci anticoagulanti o antiaggreganti, poiché questi farmaci alterano la normale capacità di coagulazione del sangue e aumentano il rischio di emorragie, come l’epistassi. In caso di epistassi grave, la valutazione di questi parametri aiuterà a determinare se il sanguinamento è dovuto a un'alterazione della coagulazione.
3. Altri Esami di Laboratorio
Oltre agli esami di routine, altri test possono essere richiesti in base alla storia clinica del paziente o alla gravità dell'epistassi:
Esami del fegato
In caso di sospetta coagulopatia legata a malattie epatiche (ad esempio, cirrosi), è utile eseguire esami per valutare la funzionalità epatica. Il fegato è il principale organo responsabile della sintesi dei fattori di coagulazione, e le sue disfunzioni possono compromettere la normale coagulazione sanguigna.
2
Esami genetici
Se si sospetta una predisposizione genetica alla coagulopatia, come l’emofilia o la malattia di von Willebrand, esami genetici specifici possono essere utili per identificare eventuali difetti nei geni coinvolti nella coagulazione.
3
Test per malformazioni vascolari
In pazienti con epistassi ricorrente o associata a altre anomalie vascolari (come la sindrome di Osler-Weber-Rendu), la diagnostica per immagini, come l'ecografia doppler o la risonanza magnetica, può essere utile per identificare malformazioni vascolari o altre anomalie strutturali che potrebbero contribuire al sanguinamento.
DIAGNOSI STRUMENTALE
La diagnosi strumentale svolge un ruolo cruciale nella gestione dell’epistassi, in particolare nei casi complessi o in presenza di complicazioni. Mentre l’esame clinico e i test di laboratorio sono fondamentali per ottenere una prima valutazione, gli strumenti diagnostici avanzati consentono di localizzare precisamente il sito di sanguinamento, identificare eventuali anomalie strutturali e indirizzare il trattamento appropriato. I principali strumenti utilizzati per la diagnosi strumentale dell’epistassi includono la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) e l’endoscopia nasale.
1. TAC (Tomografia Assiale Computerizzata)
La TAC è uno degli strumenti diagnostici più utili nei casi in cui l’epistassi è associata a sospetti di corpi estranei, fratture del naso o altre anomalie strutturali. La TAC offre una visualizzazione dettagliata delle strutture nasali e paranasali e può essere utilizzata per identificare le cause sottostanti di epistassi, come traumi o malformazioni anatomiche, che potrebbero non essere evidenti durante l’esame fisico.
Indicazioni per l'uso della TAC
1
Corpi estranei
Nei pazienti, in particolare nei bambini, che potrebbero aver introdotto corpi estranei nel naso (ad esempio, piccoli oggetti, cibo o materiali), la TAC è fondamentale per localizzare il corpo estraneo e determinarne la posizione precisa. Questo è particolarmente utile se il corpo estraneo non è facilmente visibile durante l'esame fisico o se ha causato una lesione interna.
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Fratture del naso
La TAC è utile per esaminare eventuali fratture del naso o dei seni paranasali, che potrebbero essere la causa del sanguinamento. Le fratture nasali traumatiche sono spesso accompagnate da epistassi, e una TAC consente di valutare la gravità del danno osseo, la presenza di lacerazioni nei vasi sanguigni e la possibilità di ematomi.
3
Lesioni ai seni paranasali
La TAC può rivelare patologie come sinusiti acute o croniche, che potrebbero contribuire all’epistassi, oltre a identificare eventuali tumori o anomalie vascolari nei seni paranasali.
4
Malformazioni vascolari
La TAC angiografica può essere utilizzata per visualizzare le malformazioni vascolari, come le arterie dilatate o le malformazioni artero-venose, che potrebbero predisporre al sanguinamento nasale cronico.
La TAC è particolarmente indicata nei casi di epistassi grave o traumi facciali, quando è necessario escludere complicazioni come fratture ossee o lesioni ai tessuti molli che potrebbero richiedere un intervento chirurgico o altre forme di trattamento specialistico.
Vantaggi della TAC
Alta risoluzione
che fornisce dettagli precisi delle strutture nasali e paranasali.
Visibilità di corpi estranei
fratture e malformazioni che potrebbero non essere evidenti tramite esame fisico o radiografie tradizionali.
Possibilità di mappare lesioni complesse
per pianificare interventi chirurgici o trattamenti mirati.
2. Endoscopia Nasale
L’endoscopia nasale è uno strumento diagnostico di fondamentale importanza per la localizzazione e la valutazione del sanguinamento, in particolare nei casi di epistassi posteriore, persistente o ricorrente. Durante l’endoscopia, un endoscopio flessibile con una piccola telecamera viene inserito attraverso le narici per esaminare direttamente le cavità nasali e i seni paranasali.
Indicazioni per l'uso dell'endoscopia nasale
Epistassi posteriore o persistente
In caso di epistassi che non si arresta facilmente con manovre conservative, l’endoscopia nasale è essenziale per localizzare il punto preciso di sanguinamento, specialmente quando il sangue scorre nella parte posteriore della gola. Questo tipo di epistassi, che spesso non è visibile durante un esame fisico tradizionale, può essere diagnosticato in modo efficace mediante endoscopia.
Identificazione di anomalie vascolari o lesioni locali
L'endoscopia permette di osservare direttamente vasi sanguigni danneggiati, ulcere, tumori benigni (come polipi nasali), infezioni o segni di infiammazione che possono essere alla base del sanguinamento.
3
Controllo post-operatorio
Dopo interventi chirurgici o cauterizzazione, l'endoscopia nasale può essere utilizzata per monitorare la guarigione e verificare eventuali segni di recidiva o complicazioni.
Vantaggi dell'Endoscopia Nasale

3

Alta precisione
nella localizzazione del sanguinamento, che è fondamentale per il trattamento mirato.
Non invasiva
e relativamente rapida, consente di diagnosticare senza la necessità di un intervento chirurgico invasivo.
3
Visualizzazione diretta
delle cavità nasali e dei seni paranasali, permettendo di rilevare piccole lesioni che potrebbero causare sanguinamenti ricorrenti.
L’endoscopia nasale è particolarmente utile quando l’epistassi è difficile da controllare o quando non è chiara la causa del sanguinamento. Inoltre, consente di monitorare la condizione nel lungo periodo per prevenire complicazioni.
3. Altri Esami Diagnostici
In alcuni casi, possono essere necessari esami diagnostici aggiuntivi per escludere altre condizioni che potrebbero contribuire al sanguinamento nasale:
Angiografia vascolare
Se si sospettano malformazioni vascolari o aneurismi, un’angiografia può fornire immagini dettagliate dei vasi sanguigni e aiutare a pianificare interventi terapeutici, come embolizzazione per fermare il sanguinamento.
Radiografia dei seni paranasali
Sebbene non sia dettagliata come la TAC, la radiografia può essere utile come esame preliminare per escludere fratture o altre anomalie ossee nei pazienti con traumi facciali.
DIAGNOSI ALTRO
In molti casi di epistassi, specialmente quelli complessi o persistenti, la valutazione da parte di uno specialista otorinolaringoiatra (ORL) è fondamentale per una diagnosi approfondita e per l’adozione del trattamento più adeguato.
Sebbene l’epistassi anteriore possa essere trattata con manovre semplici come la compressione nasale o l’uso di vasocostrittori, quando il sanguinamento è persistente, grave, o ricorrente, l’intervento di uno specialista diventa cruciale.
L'otorinolaringoiatra è in grado di condurre una valutazione accurata della causa sottostante e di eseguire trattamenti più avanzati, come la cauterizzazione, il tamponamento nasale o, nei casi più gravi, interventi chirurgici per fermare l’emorragia.
1. Ruolo dell’Otorinolaringoiatra nella Diagnosi
L’otorinolaringoiatra ha un ruolo centrale nell’approfondimento della diagnosi, in particolare nei casi di epistassi posteriore o persistente, che non sono facilmente trattabili con le tecniche standard. La visita specialistica consente di eseguire:
Esame endoscopico nasale
Lo specialista può utilizzare un endoscopio flessibile per esaminare direttamente la cavità nasale, la faringe e i seni paranasali, identificando eventuali lesioni o anomalie vascolari che potrebbero essere responsabili del sanguinamento. Questo esame è particolarmente utile quando il sanguinamento non è immediatamente visibile durante l’esame fisico e quando si sospetta un sanguinamento posteriore o profondo.
Valutazione della causa sottostante
Lo specialista può diagnosticare condizioni specifiche, come malformazioni vascolari (es. sindrome di Osler-Weber-Rendu), tumori benigni (come i polipi nasali), o sinusiti croniche, che possono contribuire all'epistassi. La gestione di queste condizioni spesso richiede un trattamento chirurgico o un intervento mirato per fermare il sanguinamento.
Esame delle vie respiratorie superiori
In alcuni casi, l'otorinolaringoiatra può eseguire un esame approfondito delle vie respiratorie superiori, per escludere altre patologie come neoplasie nasali o disordini vascolari che potrebbero influire sul sanguinamento.
2. Tecniche di Trattamento Chirurgico e Specialistico
In caso di epistassi grave o persistente che non risponde ai trattamenti conservativi, l’otorinolaringoiatra può intervenire con trattamenti più avanzati, tra cui:
Cauterizzazione
La cauterizzazione nasale è una procedura chirurgica utilizzata per sigillare i vasi sanguigni danneggiati, prevenendo il sanguinamento. Viene eseguita tramite l’applicazione di un agente chimico (come il nitrato d'argento) o di un dispositivo termico, che coagulano il sangue e arrestano il sanguinamento. La cauterizzazione è particolarmente utile nei casi di epistassi anteriore localizzata in cui i vasi sono facilmente accessibili.
Tamponamento nasale
Se il sanguinamento non si arresta con la compressione manuale, l’otorinolaringoiatra può eseguire un tamponamento nasale. Questa procedura consiste nell’inserire materiali assorbenti (come garza o tamponi a palloncino) nelle cavità nasali per applicare una pressione diretta sui vasi sanguigni e fermare il sanguinamento. Esistono diverse tipologie di tamponamento, tra cui il tamponamento anteriore (più comune) e il tamponamento posteriore, che viene usato nei casi di sanguinamento più profondo. Quest'ultimo richiede una maggiore attenzione e spesso comporta un ricovero ospedaliero.
3
Chirurgia vascolare o interventi più complessi
Nei casi in cui il sanguinamento persiste nonostante il tamponamento o la cauterizzazione, o in caso di epistassi posteriore grave, l'otorinolaringoiatra può optare per interventi più invasivi, come l’embolizzazione delle arterie nasali o una resezione chirurgica del tessuto danneggiato. L’embolizzazione è una tecnica in cui viene iniettato un materiale che blocca i vasi sanguigni responsabili del sanguinamento, riducendo così il flusso sanguigno nella zona interessata.
3. Trattamento di Complicanze e Prevenzione delle Recidive
In alcuni casi, l’epistassi può essere sintomo di una condizione patologica cronica, come le malformazioni vascolari o disordini coagulativi, che richiedono un trattamento a lungo termine per prevenire recidive. L’otorinolaringoiatra è in grado di:
Gestire recidive
Nei pazienti con epistassi ricorrente, l'otorinolaringoiatra fornisce trattamenti a lungo termine per gestire la condizione, come la cauterizzazione ripetuta o il monitoraggio continuo con esami periodici.
Educazione del paziente
Il medico fornisce indicazioni su come evitare i fattori scatenanti (come la secchezza nasale o l'esposizione a sostanze irritanti) e su come mantenere la salute delle vie respiratorie superiori. Ad esempio, l'umidificazione dell'ambiente e l'uso di spray nasali salini possono essere raccomandati per prevenire il sanguinamento.
4. Follow-up Specialistico
Il follow-up regolare con un otorinolaringoiatra è essenziale per i pazienti con epistassi cronica o persistente. Questo consente di monitorare la situazione, individuare segni di recidiva e adottare misure preventive. Il follow-up può includere:
Esami endoscopici di controllo
Per monitorare la guarigione delle lesioni nasali e per verificare la presenza di eventuali polipi o tumori che potrebbero contribuire al sanguinamento.
Valutazioni ematologiche
Se i test di coagulazione o altre indagini ematologiche hanno rilevato anomalie, il medico può monitorare i parametri ematici e adattare il trattamento in base ai risultati.
DIAGNOSI DIFFERENZIATA
La diagnosi differenziata dell'epistassi è un passo fondamentale per identificare la causa sottostante del sanguinamento nasale, specialmente quando si presenta in modo ricorrente, grave o non facilmente controllabile.
Sebbene l’epistassi sia comunemente causata da fattori locali come trauma, secchezza nasale o infezioni, è essenziale escludere altre condizioni che potrebbero mimare o contribuire al sanguinamento.
Tra queste, le neoplasie nasali (sia benigne che maligne) e le malattie sistemiche (come i disturbi della coagulazione, le malattie epatiche o l'uso di anticoagulanti) rappresentano le cause meno comuni ma importanti da considerare.
1. Neoplasie Nasali
Le neoplasie nasali, che possono essere sia benigne che maligne, sono una causa rara ma significativa di epistassi, in particolare nei pazienti con sanguinamenti nasali ricorrenti, inspiegabili o persistenti. Tumori nasali possono essere responsabili di sanguinamenti nasali che non si fermano facilmente, a causa della proliferazione dei vasi sanguigni nella zona del tumore o dell’infiltrazione vascolare che porta a lesioni nei vasi superficiali e profondi.
Neoplasie Benigne
1
Polipi nasali
I polipi nasali sono escrescenze non cancerose che si sviluppano dalla mucosa nasale o dei seni paranasali, generalmente a causa di infiammazioni croniche come la sinusite. Sebbene non siano tumori maligni, i polipi possono essere associati a epistassi, specialmente se si infettano o si ulcerano.
2
Fibromi nasali
I fibromi sono tumori benigni che possono svilupparsi dalla mucosa nasale. Sebbene rari, i fibromi nasali possono causare sanguinamenti a causa del loro contenuto vascolare ricco e della crescita che danneggia i vasi sanguigni.
Neoplasie Maligne
Carcinoma nasale
I tumori maligni della cavità nasale, come il carcinoma squamoso, sono più rari ma rappresentano una causa importante di epistassi in pazienti anziani o con fumo o esposizione a sostanze tossiche come fattori di rischio. Questi tumori si sviluppano spesso nella parte posteriore del naso o nei seni paranasali e possono causare sanguinamenti nasali cronici, con o senza dolore, e altre manifestazioni come ostruzione nasale, cambiamenti nella voce, o sintomi neurologici.
Tumori vascolari (Emangiomi)
Gli emangiomi nasali, che sono tumori benigni ma con un'alta componente vascolare, possono anche essere una causa di epistassi ricorrente, soprattutto se non diagnosticati precocemente. Questi tumori sono caratterizzati da vasi sanguigni anomali che possono facilmente rompersi, causando sanguinamenti abbondanti.
Segni di Sospetto per Neoplasie Nasali
1
Sanguinamento nasale persistente o ricorrente senza una causa evidente, soprattutto in assenza di traumi o infezioni.
2
Ostruzione nasale unilaterale, che non migliora con trattamenti standard.
3
Sintomi sistemici come perdita di peso inspiegata, dolore facciale, o secrezioni nasali purulente o maleodoranti.
4
Cambiamenti nel tono della voce o nel comportamento respiratorio a causa di ostruzioni o infiltrazioni tumorali nelle vie nasali.
Approccio Diagnostico
Per diagnosticare neoplasie nasali, è essenziale un esame clinico accurato, un’endoscopia nasale e, in caso di sospetto di tumore maligno, biopsie per esaminare la natura del tumore. Inoltre, può essere richiesta una TC o una risonanza magnetica (RM) per visualizzare il tumore e per pianificare eventuali interventi chirurgici o trattamenti radioterapici.
2. Malattie Sistemiche
Alcune malattie sistemiche possono contribuire a episodi di epistassi, aggravando il sanguinamento o predisponendo a sanguinamenti nasali ricorrenti. Le principali categorie di malattie sistemiche che possono causare o contribuire all'epistassi includono disturbi della coagulazione, malattie epatiche e l'uso di anticoagulanti.
Disturbi della Coagulazione
I disturbi della coagulazione, sia congeniti che acquisiti, rappresentano una causa significativa di epistassi persistente e grave. I principali disturbi includono:
Emofilia
Una condizione genetica che riduce la capacità del sangue di coagulare. Le persone con emofilia hanno difficoltà a fermare le emorragie, anche a seguito di piccoli traumi. L'epistassi può essere uno dei primi segni di emofilia, soprattutto nei bambini.
Malattia di von Willebrand
Un altro disturbo coagulativo genetico che causa difficoltà nella formazione di coaguli. Questi pazienti sono particolarmente predisposti a epistassi frequenti e difficili da controllare.
3
Trombocitopatia
Disturbi delle piastrine che influenzano la loro capacità di aggregarsi e fermare il sanguinamento. La trombocitopatia può causare episodi di epistassi ricorrente, specialmente in assenza di traumi evidenti.
Malattie Epatiche
Le malattie epatiche, in particolare la cirrosi epatica, sono una causa importante di epistassi, poiché il fegato è responsabile della produzione di molti fattori della coagulazione. La cirrosi epatica o altre malattie del fegato possono ridurre la produzione di questi fattori e predisporre a sanguinamenti, incluso il sanguinamento nasale.
Uso di Anticoagulanti
L'uso di farmaci anticoagulanti come il warfarin, il rivaroxaban o l'apixaban, utilizzati per prevenire la formazione di coaguli di sangue, può compromettere la capacità di coagulazione del sangue e predisporre a episodi di epistassi. L'epistassi in questi pazienti può essere grave, soprattutto se l'INR (International Normalized Ratio) è troppo elevato, riducendo la capacità di fermare i sanguinamenti.
Segni di Sospetto per Malattie Sistemiche

1

2

3

4

1
Sanguinamenti spontanei o ricorrenti
che non sono facilmente spiegabili da traumi o infezioni.
2
Storia familiare di disordini della coagulazione
o episodi di sanguinamento anomalo in altre aree del corpo (gengive, pelle, articolazioni).
3
Storia di malattie epatiche
o sintomi associati a disfunzioni epatiche (ittero, affaticamento, ascite).
4
Trattamento con farmaci anticoagulanti
che può complicare il controllo del sanguinamento nasale.
Approccio Diagnostico
La diagnosi di disturbi della coagulazione o malattie epatiche richiede esami del sangue, tra cui:Uso di Anticoagulanti
PT (Tempo di Protrombina), PTT (Tempo di Tromboplastina Parziale Attivata) e INR
per valutare la capacità di coagulazione.
Test genetici
per identificare emofilia o malattia di von Willebrand.
Esami epatici
come la misurazione dei livelli di transaminasi e bilirubina, per valutare la funzione del fegato.
TRATTAMENTO E TERAPIA
Il trattamento dell'epistassi dipende dalla gravità, dalla localizzazione e dalla causa sottostante del sanguinamento. La gestione può variare da interventi semplici e non invasivi a procedure più complesse che richiedono l'intervento di uno specialista.
In generale, l'obiettivo principale del trattamento è fermare il sanguinamento, ridurre il rischio di complicanze, e prevenire episodi ricorrenti.
Di seguito vengono esaminati in dettaglio i principali approcci terapeutici, dai trattamenti di prima linea fino agli interventi chirurgici in casi più gravi o persistenti.
1. Compressione Manuale
La compressione manuale è il trattamento iniziale per l'epistassi anteriore, che è la forma più comune e generalmente meno grave di sanguinamento nasale. Questo trattamento consiste nell’applicare una pressione diretta sul naso per fermare il sanguinamento, agendo sul plesso vascolare situato nella parte anteriore del setto nasale. La compressione manuale è un intervento semplice ma spesso molto efficace, che deve essere mantenuto per almeno 10-15 minuti.
Indicazioni per la Compressione Manuale
Epistassi anteriore lieve o moderata
È il trattamento di prima linea per epistassi anteriore che non richiede ulteriori interventi.
2
Sanguinamento controllabile
In molti casi, la compressione manuale da sola è sufficiente per arrestare il sanguinamento.
Vantaggi
1
Semplice e non invasivo
2
Rapido
Offre risultati immediati, soprattutto se il sanguinamento è localizzato nella parte anteriore del setto nasale.
2. Vasocostrittori
I vasocostrittori nasali, come l’ossimetazolina (un farmaco decongestionante), vengono comunemente utilizzati per trattare l’epistassi anteriore, in particolare quando il sanguinamento è causato da un aumento del flusso sanguigno nella mucosa nasale o dalla congestione. Gli spray vasocostrittori agiscono restringendo i vasi sanguigni nella mucosa nasale, riducendo la congestione e, di conseguenza, limitando il sanguinamento.
Indicazioni per l’Uso di Vasocostrittori

Epistassi lieve o moderata
Sono utili quando il sanguinamento è causato da congestionamento nasale o irritazione dei vasi sanguigni.
Trattamento ad interim
I vasocostrittori possono essere utilizzati prima di altre manovre come la cauterizzazione, per ridurre la congestione e facilitare l'intervento.
Vantaggi
Effetto rapido nel ridurre il sanguinamento
Facilità di utilizzo
grazie alla disponibilità di spray nasali facilmente somministrabili.
Considerazioni
  • L'uso eccessivo di vasocostrittori può portare a rebound congestion (congestione nasale che ritorna più intensa) e danneggiare la mucosa nasale se utilizzato per periodi prolungati.
3. Cauterizzazione Chimica (Nitrato d’Argento)
La cauterizzazione chimica con nitrato d'argento è un trattamento efficace per epistassi localizzate, specialmente quando il sanguinamento proviene da una piccola area nella parte anteriore del setto nasale. Il nitrato d'argento viene applicato direttamente sulla superficie del vaso sanguigno che sanguina, causando una reazione chimica che sigilla il vaso e arresta il sanguinamento. Questa procedura è generalmente eseguita in ambulatorio e può risolvere casi isolati di epistassi senza necessità di interventi invasivi.
Indicazioni per la Cauterizzazione Chimica
Epistassi anteriore localizzata
Utilizzata principalmente quando il sanguinamento è ben localizzato e non risponde a manovre di compressione.
Sanguinamento da vasi superficiali
È efficace per fermare il sanguinamento in vasi danneggiati nella zona di Kiesselbach (parte anteriore del setto nasale).
Vantaggi
1
Trattamento rapido e mirato per epistassi localizzate
2
Procedura ambulatoriale che non richiede anestesia generale
Considerazioni
1
La cauterizzazione non è adatta per epistassi posteriori o in casi di sanguinamento profondo.
2
Può causare irritazione locale e, se non eseguita correttamente, danneggiare la mucosa nasale.
4. Tamponamento Nasale
Il tamponamento nasale è indicato nei casi di epistassi persistente o di epistassi posteriore, che non rispondono ai trattamenti conservativi. Il tamponamento viene utilizzato per esercitare una pressione diretta sui vasi sanguigni danneggiati e fermare il sanguinamento. Il tamponamento nasale può essere fatto con garze, strisce di cotone o tamponi nasali a palloncino, che vengono inseriti nelle cavità nasali per applicare pressione sui vasi sanguigni.
Indicazioni per il Tamponamento Nasale
Epistassi posteriore o grave
È utilizzato quando il sanguinamento proviene dalla parte posteriore del naso, dove i vasi sanguigni sono più profondi e difficili da trattare con altre tecniche.
Epistassi persistente non controllabile
Quando il sanguinamento non si arresta con compressione manuale o vasocostrittori.
Vantaggi
1
Efficace per epistassi posteriore o grave
2
Controllo del sanguinamento
nelle situazioni di emergenza.
Considerazioni
1
Il tamponamento nasale può essere scomodo e può richiedere una permanenza ospedaliera, specialmente per il tamponamento posteriore.
2
Può comportare rischi di infezione, come sinusiti o sindrome da shock tossico, se non gestito correttamente.
5. Trattamenti Chirurgici
Nei casi di epistassi cronica e resistente, che non rispondono ad altri trattamenti, può essere necessario ricorrere a trattamenti chirurgici. Questi trattamenti sono indicati soprattutto in pazienti con epistassi ricorrente legata a malformazioni vascolari o disordini strutturali. Alcuni trattamenti chirurgici includono:
Embolizzazione arteriosa
In casi estremi, la selezione chirurgica di arterie nasali per l'embolizzazione può fermare il sanguinamento. Questo trattamento viene utilizzato principalmente quando il sanguinamento non è controllabile con tamponamento o cauterizzazione.
Chirurgia del setto nasale
In caso di anomalie anatomiche o malformazioni che contribuiscono al sanguinamento, può essere necessario un intervento chirurgico per correggere le anomalie strutturali.
Indicazioni per Trattamenti Chirurgici
L’aumento della resistenza antibiotica è una sfida crescente:
Epistassi cronica o resistente
Quando il sanguinamento non può essere controllato con metodi più conservativi.
Presenza di malformazioni vascolari o tumori
In caso di patologie che necessitano di una correzione chirurgica.
Vantaggi
1
Soluzione a lungo termine
per epistassi cronica o grave.
2
Fermare il sanguinamento
anche nei casi più complessi.
PROGNOSI
La prognosi dell'epistassi dipende dalla causa, dalla gravità e dalla risposta del paziente al trattamento. Nella maggior parte dei casi, l'epistassi è una condizione benigna, che si risolve senza complicazioni significative.
Tuttavia, nei casi di epistassi grave, persistente o recidivante, la prognosi può variare, e potrebbero essere necessarie misure terapeutiche più invasive per fermare il sanguinamento e prevenire complicazioni a lungo termine.
La prognosi può anche essere influenzata da fattori come l’età del paziente, la presenza di comorbidità (ad esempio, malattie cardiovascolari, disturbi della coagulazione) e la causa sottostante del sanguinamento.
1. Epistassi Lieve e Anteriore
Per la maggior parte dei casi di epistassi anteriore, la prognosi è generalmente molto buona. L'epistassi anteriore, che è la forma più comune, spesso non comporta gravi rischi per la salute e si risolve senza complicazioni significative. Le manovre di trattamento standard, come la compressione manuale, l’uso di vasocostrittori nasali e, se necessario, la cauterizzazione con nitrato d'argento, sono generalmente efficaci nel fermare il sanguinamento.
In questi casi, la prognosi è favorevole e i pazienti tendono a recuperare rapidamente senza la necessità di interventi invasivi. Le recidive sono possibili, ma generalmente non comportano rischi gravi se trattate tempestivamente.
Prognosi Favorita:
La maggior parte dei pazienti con epistassi anteriore ha un recupero completo.
La risoluzione del sanguinamento è generalmente raggiunta con manovre di trattamento conservativo.
In assenza di condizioni sistemiche predisponenti, come disturbi della coagulazione, i casi di epistassi anteriore non presentano rischi a lungo termine.
2. Epistassi Grave o Persistente
Nei casi di epistassi grave o persistente, la prognosi dipende dalla causa sottostante e dalla rapidità con cui vengono adottate misure terapeutiche adeguate. Quando l'epistassi non si risolve con trattamenti conservativi, è necessario un approccio più invasivo, come il tamponamento nasale o, nei casi più estremi, un intervento chirurgico. Se l'epistassi è associata a disturbi della coagulazione, malformazioni vascolari o neoplasie nasali, la prognosi può essere più complessa, e potrebbe richiedere un monitoraggio a lungo termine.
Prognosi nelle Epistassi Posteriore
1
L'epistassi posteriore, che coinvolge vasi sanguigni profondi, può essere più difficile da trattare e può richiedere ricovero ospedaliero. La prognosi dipende dalla causa del sanguinamento, e se non trattato adeguatamente, può portare a shock emorragico o ipovolemia.
2
Il tamponamento nasale o l'embolizzazione arteriosa sono efficaci nella maggior parte dei casi, ma in alcuni pazienti potrebbero essere necessari trattamenti chirurgici più complessi, come resezioni o interventi vascolari.
Prognosi nelle Epistassi Croniche o Recidivanti
L'epistassi ricorrente o cronica può essere difficile da gestire, specialmente nei pazienti con malformazioni vascolari (come la sindrome di Osler-Weber-Rendu) o con disturbi ematologici. La prognosi a lungo termine dipende dalla gestione di questi disturbi sottostanti.
In alcuni casi, chirurgia vascolare o embolizzazione può essere necessaria per risolvere definitivamente il problema, con una prognosi generalmente favorevole se il trattamento viene eseguito tempestivamente.
3. Complicazioni Potenziali
Le complicazioni dell'epistassi, se non trattate in modo adeguato, sono rare ma possono verificarsi. Tra le principali complicanze vi sono:
1
Shock emorragico
In casi di sanguinamento grave o incontrollato, può verificarsi una perdita significativa di volume sanguigno, portando a shock ipovolemico, che richiede un trattamento urgente per ripristinare il volume sanguigno.
2
Infezioni secondarie
Il trattamento con tamponamento nasale può predisporre a infezioni, come sinusiti o la sindrome da shock tossico, soprattutto se il tamponamento non è eseguito correttamente o se il materiale di tamponamento viene lasciato in posizione troppo a lungo.
3
Anemia
La perdita continua di sangue o il sanguinamento grave possono causare anemia, che può richiedere trattamenti aggiuntivi come trasfusioni di sangue.
Recupero e Follow-up
In generale, i pazienti che ricevano un trattamento tempestivo e appropriato per l’epistassi grave o persistente possono aspettarsi una recupero completo. Tuttavia, coloro che soffrono di epistassi ricorrente o grave necessitano di un follow-up regolare per monitorare eventuali segni di recidiva o complicanze. Il trattamento delle malformazioni vascolari o dei disturbi della coagulazione può ridurre significativamente il rischio di episodi di epistassi futura.
4. Fattori che Influenzano la Prognosi
La prognosi dell'epistassi dipende da diversi fattori, tra cui:
1
Gravità e frequenza dell'epistassi
Epistassi lievi e occasionali tendono ad avere una prognosi migliore rispetto a quelle gravi o croniche.
2
Causa sottostante
Malformazioni vascolari o disturbi della coagulazione complicano la prognosi, poiché richiedono trattamenti più complessi e monitoraggio a lungo termine.
3
Età del paziente e condizioni generali di salute
Pazienti anziani o con comorbidità (come ipertensione o malattie cardiovascolari) possono essere a maggior rischio di complicazioni e di epistassi grave.
PUNTI CHIAVE
L'epistassi, sebbene comunemente un episodio autolimitante, può variare considerevolmente nella sua gravità e frequenza. La gestione dell’epistassi dipende da molteplici fattori, tra cui la localizzazione del sanguinamento, la causa sottostante, e la risposta del paziente ai trattamenti iniziali.
È fondamentale una diagnosi accurata per determinare il trattamento più appropriato, poiché la terapia varia significativamente tra le diverse tipologie di epistassi, da quelle lievi a quelle che richiedono interventi più invasivi.
1. Variabilità della Gravità dell’Epistassi
L'epistassi può manifestarsi in forma lieve o grave, e la gestione cambia notevolmente in base alla gravità del sanguinamento:
Epistassi Lieve o Moderata
La maggior parte degli episodi di epistassi sono autolimitanti e possono essere facilmente trattati con manovre conservative come la compressione manuale o l'uso di vasocostrittori (spray nasali). Questi casi solitamente non richiedono interventi complessi e si risolvono senza complicazioni a lungo termine.
Epistassi Grave o Persistente
In alcuni pazienti, l'epistassi può essere più grave, specialmente se non controllata con trattamenti di base. In questi casi, il sanguinamento può richiedere l'uso di tamponamento nasale, cauterizzazione o, nei casi più estremi, interventi chirurgici. La gravità del sanguinamento è particolarmente critica se associata a shock emorragico, anemia o segni di ipovolemia, che richiedono un trattamento urgente e a volte ricovero ospedaliero.
La gravità del sanguinamento è influenzata da fattori come la localizzazione (anteriore o posteriore), la causa (disturbi della coagulazione, traumi, malformazioni vascolari, ecc.), e le comorbidità del paziente (ad esempio, uso di anticoagulanti, malattie epatiche, ipertensione).
2. Distinzione tra Epistassi Anteriore e Posteriore
Distinguere tra epistassi anteriore e epistassi posteriore è cruciale, in quanto influisce direttamente sul trattamento e sulla prognosi:
1
Epistassi Anteriore
È la forma più comune e di solito meno grave. Il sanguinamento si verifica dalla parte anteriore del setto nasale, dove la rete vascolare di Kiesselbach è superficiale e più vulnerabile a lesioni. In questi casi, il trattamento può essere eseguito facilmente con manovre di compressione nasale, l’uso di vasocostrittori nasali o, se necessario, cauterizzazione chimica con nitrato d’argento. La prognosi è generalmente favorevole, e il trattamento di solito è efficace senza complicazioni a lungo termine.
2
Epistassi Posteriore
Questo tipo di epistassi è meno comune, ma può essere molto più grave. Il sanguinamento proviene da vasi più profondi, nella parte posteriore del naso, e può facilmente scorrere verso la faringe, rendendo difficile l’identificazione del punto di origine senza l’ausilio di strumenti diagnostici come l’endoscopia nasale. L'epistassi posteriore può richiedere tamponamento nasale avanzato (sia anteriore che posteriore) o interventi chirurgici per fermare il sanguinamento. La prognosi può essere più seria e spesso richiede il monitoraggio ospedaliero e una gestione intensiva.
Differenze nel trattamento
L’epistassi anteriore
generalmente risponde bene ai trattamenti conservativi.
L’epistassi posteriore
richiede tecniche più avanzate come il tamponamento, cauterizzazione profonda o chirurgia, a causa della difficoltà nell’individuare la fonte di sanguinamento.
3. Trattamenti per Epistassi Persistente o Grave
Quando l'epistassi è grave o persistente, la gestione terapeutica deve essere adeguata alla causa e alla localizzazione del sanguinamento. Le opzioni terapeutiche più comuni includono:

1

2

3

1
Tamponamento Nasale
È il trattamento di scelta per i casi di epistassi persistente, soprattutto se l'epistassi è posteriore o non controllabile con le tecniche di base. Il tamponamento esercita pressione sui vasi sanguigni danneggiati e può essere effettuato con garze o tamponi a palloncino, che gonfiandosi impediscono il sanguinamento. In alcuni casi, il tamponamento posteriore può richiedere il ricovero ospedaliero per monitorare il paziente e prevenire complicanze.
2
Cauterizzazione
Se il sanguinamento è localizzato in una zona ben definita, la cauterizzazione chimica con nitrato d'argento o cauterizzazione termica può essere efficace. La cauterizzazione sigilla i vasi sanguigni danneggiati e previene ulteriori episodi di sanguinamento. È particolarmente utile per epistassi anteriore localizzata.
3
Interventi Chirurgici
In casi di epistassi cronica o resistente a trattamenti conservativi, potrebbero essere necessari interventi chirurgici più complessi, come l'embolizzazione arteriosa o l'intervento chirurgico vascolare, che interrompono il flusso sanguigno ai vasi responsabili del sanguinamento. Tali interventi sono riservati a casi gravi, che non possono essere trattati con tecniche meno invasive.
4. Complicazioni e Follow-up
In presenza di epistassi grave o persistente, ci sono rischi di complicazioni come:
Shock emorragico
che richiede un rapido ripristino del volume ematico.
Anemia
causata dalla perdita di sangue continua, che può richiedere trasfusioni di sangue.
Infezioni
come sinusiti o sindrome da shock tossico, particolarmente dopo tamponamento nasale prolungato.
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